Villa Valmarana ai Nani deve il suo nome alle 17 statue di nani grotteschi posizionate sul muro di cinta del complesso.
Queste statue - le cui bozze preparatorie vengono attribuite a Giandomenico Tiepolo - rappresentano i personaggi protagonisti della commedia dell'arte e raccontano una leggenda legata alla villa.
Layana era una fanciulla affetta da nanismo che abitava la dimora storica, confinata qui dai genitori insieme ai servitori, anch’essi affetti da nanismo. L’obiettivo? Non farle notare e pesare la sua bassa statura. Ma questo segreto non durò per molto: un giorno Layana vide passare un principe nei pressi della villa e scoprì, così, di essere “diversa”. Sovrastata dalla sofferenza, Layana si buttò dalla torre e i nani suoi servitori, per il troppo dolore, diventarono pietra.