E’ il 1864 quando Fanny Fava, moglie del conte Luigi, compra Villa di Montruglio, inaugurando la proprietà Camerini che continua ancora oggi. Dopo di lei, il figlio Paolo arricchisce il parco piantando alberi oggi centenari, come cedri del Libano, lecci e cipressi.
Sempre al duca Paolo si deve il sinuoso percorso che ancora oggi emoziona i visitatori, conducendoli fino all’inaspettata apparizione della Villa. Successivamente, la dimora passò all’unico erede, il duca Luigi Silvestro, che la ricevette in dono dalla nonna Fanny al raggiungimento della maggiore età.
Fu lui a cominciare ad abitare la Villa creando, negli anni Quaranta del Novecento, i bagni, prima inesistenti. In seguito trasformò la scuderia della Barchessa nell’attuale Sala delle Armi, che accoglie una collezione di armi antiche datate dal Quattrocento al Settecento. Una volta ripreso possesso della proprietà alla fine della Seconda Guerra Mondiale - dopo un lungo periodo di confino a Ponza a causa delle sue posizioni antifasciste - nei primi anni Cinquanta il duca Luigi Silvestro affrontò impegnativi lavori di restauro di tutto il complesso di Montruglio che, durante il conflitto, era diventato quartier generale tedesco.
Negli anni Novanta furono i figli Paolo Fulceri e Diana Lorena Camerini a riprendere e portare avanti una campagna di restauri che continua tutt’oggi, senza tralasciare la cura degli 11 ettari di vigneto che producono Cabernet, Tai e Tai Rosso “Villa di Montruglio”.